Pagine

lunedì 30 marzo 2009

Appuntamenti della settimana

Il prof. Sentimento Cuorcontento ha per questa settimana un'agenda, come si dice, fitta di appuntamenti.

Domani mattina due conferenze in altrettante scuole, la Giornata Porte Aperte a Fisica mercoledì e due serate (domani e giovedì) allo Stage di Fisica di Mompellato organizzato dal Dipartimento di Fisica Sperimentale, quest'anno in trasferta a Exilles causa neve.

Ma l'appuntamento più importante è quello aperto al pubblico, quando le moltitudini avranno modo di ascoltare ancora una volta le pontificazioni dalla viva voce del prof. S.C.: ci vediamo venerdì sera, 3 aprile, alle ore 20.00, al Parco Astronomico di Pino Torinese. Un'occasione da non perdere; credo che ci siano da pagare cinque euro di ingresso, ma son soldi ben spesi...

A proposito: a causa di un "lancio" sbagliato da parte dell'ANSA, si è sparsa la voce che la serata sarà incentrata su "Galileo astrologo." In realtà Piero Bianucci introdurrà la serata parlando di Galileo, mentre il prof. S.C. pontificherà, come suo solito, su scienza, pseudoscienza e stranezze varie.

domenica 29 marzo 2009

Appuntamento ad Alessandria

Umpf. Il prof. Sentimento Cuorcontento sta perdendo colpi: si è dimenticato di avvisare le moltitudini di una nuova occasione di ascoltare le pontificazioni dalla sua viva voce.

Rimedio perciò subito, anche se siamo decisamente all'ultimo momento: se abitate dalle parti di Alessandria, possiamo vederci questo pomeriggio alle 16.00 al Teatro delle Scienze. Qui sotto il comunicato stampa con i dettagli.
L'astrologia continua ad essere molto popolare tra la gente, nonostante le numerose accuse di pseudoscientificità che le vengono rivolte. Non c'è giornale, rivista, rete televisiva o radiofonica che non abbia la rubrica dell'oroscopo, con un successo che non accenna a diminuire.
Ma cosa ha da dire la scienza a proposito delle affermazioni degli astrologi?
Al di là di generiche accuse di assurdità, è possibile verificare scientificamente l'inconsistenza, sul piano logico e razionale, dell'astrologia?
Astrologia è il tema dell'ultima conferenza del ciclo Domeniche Scientifiche al Museo organizzato annualmente dalla Città di Alessandria assieme al Gruppo Astrofili Galileo e che quest'anno ha visto la partecipazione dei relatori del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale.
L'appuntamento con Astrologia è per domenica 29 marzo 2009 alle ore 16.00 presso il Teatro delle Scienze di via 1821, 11 ad Alessandria.
Relatore sarà Stefano Bagnasco.
In occasione delle conferenze l'ingresso al Teatro delle Scienze sarà gratuito.
Ci vediamo lì? Tanto piove e, come vedete, è gratis.

giovedì 26 marzo 2009

Fiori per Tycho (A spasso per Praga, II)

Disgraziatamente il prof. Sentimento Cuorcontento di andare a spasso per Praga ha avuto ben poco tempo, salvo ieri pomeriggio, perchè era impegnato nella preparazione del suo talk, oltre che nello stare a sentire quelli degli altri.

Ieri finalmente è andato a rendere omaggio, nella chiesa di Santa Maria dietro Týn, alla tomba di Tycho Brahe, l'astronomo dal naso d'argento chiamato a Praga da Rodolfo II probabilmente più per le sue abilità di astrologo che di osservatore (anche se Rodolfo finanziò la costruzione di un eccellente osservatorio nel castello di Benátky).

La tomba è costituita da un bassorilievo che credo originariamente stesse sul pavimento: oggi è addossato ad una colonna e sostituito da una semplice lastra di pietra con il nome inciso, su cui qualcuno aveva messo dei fiori freschi, tulipani bianchi e rossi. Fa piacere che di tanto in tanto qualcuno si ricordi anche degli scienziati e non solo di Jim Morrison al Père Lachaise...

lunedì 23 marzo 2009

Zoologia divulgativa (a spasso per Praga, I)

Come annunciato di sfuggita, il prof. Sentimento Cuorcontento si trova in questi giorni a Praga per un congresso. Arrivato ieri sera troppo tardi per potere godere della gastronomia ceca (maiale, maiale affumicato, salsiccia di maiale e salsiccia di maiale affumicata. Ah, e knedliky, Dio li perdoni), cercavo di placare i morsi della fame con le noccioline del minibar e la letteratura.
Angelo Maria Ripellino, Praga Magica. Torino: Einaudi (1973)

Ripellino racconta (e probabilmente è pure vero) che lo scrittore, umorista e mattacchione generico Jaroslav Hašek, autore delle celebri avventure del soldato Švejk, nel 1908 aveva raggirato l’editore di una rivista divulgativa per allevatori e zoòfili intitolata Il mondo degli animali, che lo aveva incautamente assunto in qualità di direttore.
Lo scrittore diede un’impronta inusitata alla rivista, mutandola in una sorta di cervellotico Brehm, in un inventario di inesistenti animali, degni di figurare in un Grand Magic Circus o piuttosto nel gabinetto di mostri del Dr. Katzenberger di Jean Paul: il tirannosauro, i cacatúa-pipistrelli, l’orso Asvaíl, lo squalo cèrulo, la pulce paleozòica (Paleopsylla kuhniana), la balena dal ventre sulfúreo.
La prosa di Ripellino è inconfondìbile, anche se a quanto pare aveva un certo contagioso feticismo per gli accenti. In ogni caso, Hašek escògita ancora
«il felicione furbesco, mammifero della famiglia dei canguri, il bue edúle, protòtipo della vacca, l’infusorio seppiale» […] «Sapevano Brehm e i suoi seguaci del mio pipistrello dell’isola di Islanda, il “pipistrello remoto”, del mio gatto domestico della cima del monte Kilimangiaro dall’appellativo di pasciocervo irascibile?»
Disgraziatamente, la notizia che i topi muschiati allevati nel castello di Dobríš avevano invaso la Moldava e che i lupi mannari sarebbero presto stati venduti come comuni cani fece mangiare la foglia all’editore e Hašek fu cacciato. Bene, perché questo gli permise, dopo una breve carriera come venditore di miserabili randagi gabellati per cani di razza, di fondare il «Partito del progresso moderato nei limiti della legge» con l’amico illustratore Josef Lada.
Mica una roba da niente, pare che abbia preso anche qualche decina di voti. Ma ho il sospetto che la birra boema, buona e a buon mercato, avesse un ruolo in tutto questo.

domenica 22 marzo 2009

In diretta a reti unificate - seconda puntata

Rieccoci, a reti unificati con la divagatrice, all'assemblea dei soci CICAP.

divagatrice 9.57 - oggi è il giorno della contingenza... che risorse abbiamo? riusciremo a fare quello che abbiam pensato ieri?

prof. S.C. 10.05 - Proviamo a riassumere l'idea corrente: una rivista con quattro numeri all'anno. Tre dei numeri sarebbero più "leggeri" di S&P come è adesso, con una grossa parte di articoli brevi e un solo articolo più corposo (la "copertina") su un argomento circoscritto. Il quarto sarebbe un numero più corposo, più o meno monografico e approfondito e con uno stile un po' più "serioso" (MicroMega, per dire). Tutti i contenuti strettamente legati all'attualità vanno a finire sul sito della rivista, separato da quello istituzionale del CICAP.

prof. S.C. 10.12 - Pac dice che la divagatrice ha detto la parola magica community. La divagatrice qui accanto gongola.

divagatrice 10.12 - la divagatrice pensa che Pac abbia centrato il punto.

divagatrice 10.18 - Forum dei lettori si' o forum del lettori no?

prof. S.C. 10.35 - Si parla di Twitter, Microblogging, FriendFeed. Il Direttore patisce un po'.

prof. S.C. 10.45 - Intanto che si discute su quali contenuti vadano sul sito web della rivista, ecco le calze di oggi del Direttore...


divagatrice 10.59 - la divagatrice sta per esplodere. Comunque, per il momento il sito e' zeppo di roba, mancano ovviamente le persone per farlo.

prof. S.C. 11.05 - il prof. S.C. teme l'esplosione e si discosta un po'. In attesa di piangere miseria per chiedere l'aiuto delle 3600 persone necessarie per fare tutte le rubriche in progetto, passiamo di nuovo a parlare della rivista di carta.

prof. S.C. 11.08 - "False credenze e comodini veri" potrebbe essere una buona rubrica?

divagatrice 11.08 - Ovazione per il titolo della divagatrice. Il prof. suggerisce "il rasoio di bOccam" per la rubrica scettica ispirata a quella di Giorgio Bocca.

prof. S.C. 10.20 - Piace la rubrica dell'Arrotino di Occam (approfondimento teorico-filosofico-epistemologico)? E non si potrebbe aggiungere una Rudimenti di scetticismo per i principianti? Qui propongono pure una rubrica di prestidigititazione, ma il prof. S.C. è fortemente contrario. Fortemente, eh!

Argh... devo lasciare anticipatamente la discussione. Il liveblogging lo prosegue la divagatrice.


venerdì 20 marzo 2009

In diretta a reti unificate

Mancano ormai poche ore all’inizio dell’assemblea del CICAP. È una specie di Barcamp e come ogni Barcamp che si rispetti anche questo cercherà di avere il suo live blogging.

La divagatrice e il prof. Sentimento Cuorcontento cercheranno di aggiornare questo post in tempo reale per raccontare quel che sta succedendo a Torino, per cui state sintonizzati, sarà anche meglio dello streaming.

Ma adesso finiscono di preparare le slide…

prof. S.C 10.00 - Ultimi preparativi e si comincia! Niente WiFi, per fortuna abbiamo portato un cavo se no addio liveblogging...

divagatrice 10.30 - Abbiamo fatto il nostro show. Si parlava di faccia del CICAP e c’erano facce perplesse.

prof. S.C 10.35 - La produzione di facce perplesse erano lo scopo dello show, quindi missione compiuta. Adesso via al lavoro dei gruppi.

prof. S.C. 11.15 - Oh, qualcun altro che non ama perdutamente i prestigiatori! (Tranne Silvan a quanto pare, vabbè...)

divagatrice 11.25 - Primo commento della divagatrice "Ogni target ha il suo mezzo”. Perla di saggezza. Per un po’ starà zitta…

prof. S.C. 11.40 - Per ora il dibattito è tra fare Focus e fare MicroMega: la divagatrice dice che bisogna scrivere su Vanity Fair. Posso proporre anche Playboy?

divagatrice 11.42 - la rivista serve per reclutare o approfondire? Mentre cerchiamo di capirlo si divaga sulle calze del Direttore, a righe come quelle della divagatrice.



prof. S.C. 11.49 - il prof. Sentimento Cuorcontento esprime la sua perplessità sulle calze in questione...


divagatrice 11.53 - il Direttore vuole rendere la rivista autonoma dal CICAP… scissione? Si parla di WWF, LIPU e psoriasi come esempi. “Tu non hai comprato la rivista sulla psoriasi, ne sei diventato socio!”

prof. S.C. 12.00 - Secondo Pac è come dire "io mi voglio sposare perchè credo nel matrimonio, però mi tocca tenermi anche la moglie"...

prof. S.C. 12.05 - A proposito, c'è qualcuno lì fuori che legge? Potete commentare!

divagatrice 12.04 - si entra un po' nel vivo della discussione. Pac propone il modello Limes per rendere la rivista uno strumento di informazione e approfondimento. Ma come si campa? Micromega vive anche grazie alle sovvenzioni. Focus e gli altri vivono di pubblicità. E noi?

prof. S.C. 12.11 - Noi viviamo coi soldi della CIA e delle multinazionali farmaceutiche, lo sanno tutti. Il dibattito ora è se la rivista serva per l'approfondimento o per cercare nuovi soci e "diffondere il verbo".

divagatrice 12.20 - il prof. dice a gran voce che la rivista non puo’ essere lo strumento per diffondere il verbo. La divagatrice continua a pensare a Vanity Fair..

prof. S.C. 12.26 - "e poi semmai alle scuole je famo un CD così"

divagatrice 12.34 - tutti concordi sul modello Settimana Enigmistica, con le cose facilitate all'inizio e il Bartezzaghi al fondo. Il problema, al momento irrisolvibile, e' sulla scelta dei soggetti per le fotine...

prof. S.C. 12.43 - "Scrivete solo voi che siete saputi!"

prof. S.C. 12.50 - Enrico Scalas da Alessandria suggerisce il modello delle Liquid Publications, e manda un link. Cerchiamo di capire di cosa si tratta durante la pausa pranzo...

prof. S.C. 12.55 - E benvenuto a chi ci legge da Marburg... o è Enrico in trasferta?

divagatrice 12.58 - stiamo per andare a pranzo, ma il prof. ha appena lanciato un grosso argomento di discussione. Perche' non ampliamo un po'? Perche' non usiamo i mysteri anche per raccontare di scienza?

prof. S.C. 13.05 - Enrico sta cercando di portare avanti dei rapimenti alieni. Adesso ci informiamo cosa intenda dire...

prof. S.C. 13.10 - Giuliana prende gli appunti e Alberto fa le foto...




- pranzo -

divagatrice 14.18 - tornati dal pranzo. Adesso si va in plenaria per cercare di fare un po' il punto e capire che cosa e' successo negli altri gruppi.


divagatrice dalla plenaria - parla Marta del gruppo Gruppi (quelli che cercano di capire come organizzare i gruppi locali). L-immagine dei gruppi locali deve rispeccchiare quella del CICAP Nazionale oppure possono essere in qualche modo regionalizzati? Che cosa ci si aspetta quando si entra in un gruppo locale? Come si fa a "creare" un gruppo? E come si fa a fare rete? Marta avanza la proposta di fare la Giornata dello Scettico, nel corso della quale tutti i gruppi locali fan festa e si fan conoscere (dalla sala si propone di scegliere come giorno quello di San Tommaso...qualcuno sa quando ricorre?).

divagatrice dalla plenaria- prende la parola Massimo (gruppo Eventi) e ci racconta di come abbiano parlato di creare aventi nuovi legati magari al turismo (il tour scettico).

prof. S.C. dalla plenaria - Anche quello dei forum online sembra essere un argomento "caldo", col problema però di poter essere invasi dai troll. Rimane, qualcuno osserva, il problema di quelli che internet proprio non se la filano... comunque ci sono molte proposte di sistemi collaborativi e partecipativi sul web, come i Wiki. Sarà contenta la divagatrice...

divagatrice dalla plenaria - la divagatrice infatti e' contenta. Qua si divaga anche abbastanza parlando di veline scettiche e calendari delle scettiche.

prof. S.C. dalla plenaria - E adesso è quindi contento anche il prof. S.C!
divagatrice dalla plenaria - tutti concordi nel dire che il problema e' il target. A chi diavolo ci dobbiamo rivolgere?

divagatrice dalla plenaria - Francesco (gruppo Indagini) ci racconta che sono giunti alla conclusione che per chi ci guarda da fuori il CICAP senza indagini non esiste. Quindi fare indagini, ma quali? Star sulla notizia e quindi adeguarsi ai media oppure fregarsene?

prof. S.C. dalla plenaria - A questo punto della discussione sembra che si debba star dietro ai media: indago su quello di cui parla Voyager. Incidentalmente, il prof. S.C. è d'accordo: anche dal punto di vista comunicativo è importante seguire le cose che interessano al pubblico in quel momento, anche se magari da investigare non sono così interessanti.

prof S.C. dalla plenaria - Altra cosa che emerge chiaramente è che dobbiamo essere veloci, se vogliamo farci ascoltare. A questo si aggiungono le "indagini" con tempi lunghi o respiro più ampio fatte su iniziativa di singoli interessati, come il lavoro sulla Spada nella Roccia di S. Galgano fatto da Gigi.

divagatrice dalla plenaria - Gigi dice che prima di inventarci l'acqua calda bisognerebbe guardare cosa han fatto gli altri gruppi scettici nel mondo. La divagatrice concorda.

prof. S.C. dalla plenaria - Andrea, giustamente, osserva che dato che abbiamo solo un giorno e mezzo vale la pena pensare a come proseguire la discussione: per email, su un Wiki, boh?

prof. S.C. dalla plenaria - La divagatrice è contenta perchè ha chiesto se questo modo di discutere piace e qualcuno ha risposto di sì... e Marta annuncia che alle quattro e mezza ci sarà il coffee break. Ovazione.

divagatrice dalla plenaria - la divagatrice sa che l'ovazione e' per lei...

prof. S.C. 15.42 - Tornati alla sessione sulla rivista, abbiamo qualche problema di rete.

divagatrice 16.20 - è uscito un grosso argomento e la divagatrice è contentissima. Abbiamo la tendenza a raccontare il percorso di indagine piuttosto che a far fare il percorso a chi ci legge. Figo. Come se ne esce?

prof. S.C. 16.37 - Non se ne esce, almeno per ora. Coffee break!

divagatrice 17.01 - Durante il coffee break (per Enrico, tegole della val d’aosta, canestrelli e gianduiotti) siam giunti alla conclusione che la rivista deve essere bella. Tutti d’accordo.

divagatrice 17.34 - Non si riesce a trovare il punto.

divagatrice 17.48 - Forse forse il punto l’abbiam trovato. Tre tipi di target, con tre livelli di approfondimento e tre tipologie di comunicazione differente.

prof. S.C. 17.52 - C'è un livello "zero" che è il pubblico generico, un livello "uno" che sono gli abbonati a S&P ed un livello "due" che sono i lettori più scafati, pe rintenderci quelli che leggono i "Quaderni". Sembra chiaro che la rivista non è il modo giusto per il livello "zero", ma non si capisce ancora bene come funzionino gli altri due.

divagatrice 18.15 - si torna in plenaria. Da là non riusciremo a bloggare.

lunedì 16 marzo 2009

Sott'acqua

Il prof. Sentimento Cuorcontento è incasinato, perchè domani va al CERN, la settimana prossima a Praga (e deve preparare una presentazione e un poster) e questo fine settimana a Torino c'è la prima Assemblea dei Soci del CICAP, e ovviamente sono coinvolto.

Oggi vado di fretta, ma vi racconta tutto Bea qui. E comunque tanto ci vediamo sabato, no?

venerdì 13 marzo 2009

Trentacinque chili di cacca

Cosa ne pensereste se la vostra tesi di dottorato fosse messa in pericolo dal personale delle pulizie che, trovando la vostra collezione di campioni e scambiandola per immondizia, gettasse via il frutto di cinque faticosi anni nelle umide giungle delle Filippine?

È quello che è successo al povero Daniel Bennett, dell'università di Leeds. Bisogna dire, però, che Daniel se l'è cercata: ha passato cinque anni nelle Filippine non osservando i riti sessuali di una mysteriosa tribù di meravigliose guerriere amazzoni, ma raccogliendo tutta la cacca che riusciva a trovare del butaan (Varanus grayi), un orribile quanto rarissimo lucertolone parente del più noto varano di Komodo.
Tornato in Inghilterra per fare una lunga doccia e scrivere la sua tesi, l'imprudente conservava la sua collezione (77 libbre: trentacinque chili di cacca di varano) in una specie di sacchettone, a quanto pare non accuratamente etichettato. La signora delle pulizie evidentemente ha pensato qualcosa come «Questi studenti, chissà cosa si inventeranno la prossima volta. Via 'sta schifezza!».

L'università si è scusata e ha dichiarato:

Lessons have been learned and protocols improved to ensure this cannot happen again. Mr Bennett is due to graduate with his PhD this year, subject to minor corrections to his thesis, unrelated to the loss of the materials."
Meno male, povero Bennett. Già deve scrivere una tesi di dottorato sulla cacca...
In ogni caso, come suggerisce Jorge Cham di Piled Higher and Deeper: etichettate accuratamente i vostri campioni!

martedì 10 marzo 2009

Il quark scapolo

Fermate le rotative: a Fermilab è stato osservato per la prima volta un quark top scapolo! Qui il resto del comunicato stampa.

Fermilab collider experiments discover rare single top quark

Batavia, Ill.—Scientists of the CDF and DZero collaborations at the Department of Energy’s Fermi National Accelerator Laboratory have observed particle collisions that produce single top quarks. The discovery of the single top confirms important parameters of particle physics, including the total number of quarks, and has significance for the ongoing search for the Higgs particle at Fermilab’s Tevatron, currently the world’s most powerful operating particle accelerator.

Il prof. Sentimento Cuorcontento parla abbastanza di rado di fisica delle alte energie (il suo hobby), ci sono già tanti altri blog che ne parlano e qui abbiamo faccende più importanti come i morsi dei cani o la ricetta del tacchino. Ma a Fermilab ci ho abitato più di un anno, e questa notizia mi piaceva, quindi ve la racconto; prima però il modello standard della fisica delle particelle in meno di cinquecento parole (vediamo se ce la faccio).

Certamente saprete che la materia ordinaria è fatta di adroni e leptoni. Per fare praticamente tutto quello che serve ad una vita normale (le salsicce, la birra, l’iPod, il nebbiolo, le Alpi, la mozzarella di bufala eccetera) sarebbero bastati un leptone, l’elettrone, e due adroni, il protone e il neutrone. A quanto pare però il Padreterno era in vena e ha tirato fuori dal cappello altri due leptoni e un fottìo di adroni extra (alcuni così strani che li chiamiamo, pensate, strani). Per complicare ulteriormente le cose, per ognuno dei tre leptoni ha inventato un corrispondente neutrino, e ha rifilato a quasi tutti una antiparticella, di carica opposta. Se una particella cozza con l’antiparticella, ad esempio un protone con un antiprotone, bang! Botto, come nel Codice da Vinci. Incidentalmente, questo sembrerebbe suggerire di tenere accuratamente separati il pasto e l’antipasto, ma in questo caso apparentemente non si applica. Se già sei più sei leptoni sono tanti, gli adroni son peggio dei coleotteri: sul catalogo sono arrivato a contarne duecento poi mi sono stufato. Finiti i nomi relativamente sensati come “neutrone” o “protone”, hanno cominciato a comparire robe tipo la “Geipsài”, la coppia “Kappalungo” e “Kappacorto”, la “Unopiuno” e il “Bisabèss”. Era tempo di far qualcosa, e finalmente ecco l’idea giusta (generalmente attribuita a Murray Gell-Mann, ma era nell’aria da un po’ e ci hanno lavorato in tanti): gli adroni sono così tanti semplicemente perché sono fatti di quark, messi assieme in vario modo.

Con giusto un paio di quark si fanno protoni, neutroni e un bel po’ di altre cose più esotiche, ma per non farsi mancare nulla viene fuori che ce ne sono sei, tutti con (indovinate?) il relativo antiquark. Il bello è che ci sono sei (tre più tre) quark e sei (tre più tre) leptoni, e si possono organizzare in una tabellina bella ordinata come quella che vedete qui accanto.

Le particelle interagiscono tra di loro in due modi: l’interazione forte e quella debole (bisognerebbe dire elettrodebole, ma oggi siamo approssimativi e cialtroneschi). La prima è chiaramente di destra e conservatrice, bigotta e ligia ai regolamenti: rispetta rigorosamente le noiosissime simmetrie C e P, per dirne una, anche se spesso parcheggia l’Hummer in doppia fila. Tiene addirittura i poveri quark confinati negli adroni, pensate. La seconda invece viene dalla sinistra extraparlamentare e radicale, forse addirittura dai centri sociali: è insofferente alle regole di comportamento, se ne infischia delle simmetrie, non ha rispetto neanche per CP e fa ogni genere di cose provocatorie come trasformare un mesone che andava benissimo così com’era come il K0 in due versioni, una “lunga” e una “corta”. L'hanno anche beccata a scrivere sui muri con lo spray. Ah, e la forza forte è più forte della forza debole (ma no!) di un fattore tipo 1013; ogni confronto con la situazione politica in Italia è quantomeno sconsigliato.

Ouff. 470 parole. Ce l’ho fatta (lo so che mancano dei pezzi, tipo l’Higgs, ma accontentatevi).
Dovete a questo punto sapere che quando il prof. Sentimento Cuorcontento si è laureato, nel lontano 1995, era stato da poco osservato a Fermilab l’ultimo quark che ancora mancava all’appello, il top. La tabellina dei quark era completa, e per quella dei leptoni mancava solo il neutrino tau (poi trovato nel 2000). Appena arrivato a Fermilab, il prof. S. C. si era comprato la maglietta commemorativa della scoperta, che vedete riprodotta nella foto scemissima qui accanto.
In quell’occasione il quark era prodotto dalle poco fantasiose interazioni forti che, riconoscendo solo la famiglia monogamica eterosessuale tradizionale, lo producono sempre e solo in coppia con il relativo antiquark. I due esperimenti di Fermilab annunciano invece che hanno osservato un fenomeno molto più raro (per questo ci hanno messo ancora quattordici anni): i quark top prodotti attraverso interazioni elettrodeboli, promiscue e dedite ad ogni sorta di nefandezze, che quindi si accompagnano indecorosamente a degli anti-bottom.
T. Aaltonen et al. (The CDF Collaboration) “First Observation of Electroweak Single Top Quark Production”. FERMILAB-PUB-09-059-E (2009), submitted to Phys. Rev. Lett. arXiv:0903.0885v1

V. M. Abazov et al. (The D0 Collaboration) “Observation of Single Top Quark Production” FERMILAB-PUB-09-056-E (2009), submitted to Phys. Rev. Lett. arXiv:0903.0850v1

Se cercate una discussione più tecnica, ne parla Tommaso Dorigo qui. Intanto speriamo che facciano la maglietta: adesso il grafico dell’event display è a colori.

venerdì 6 marzo 2009

Grazie al CICAP-Sicilia!

Il prof. Sentimento Cuorcontento vuole davvero ringraziare gli amici del CICAP-Sicilia per la calorosa accoglienza e l’impeccabile organizzazione della conferenza di ieri sera.

Un pubblico interessato e attento e una bellissima sala dall’aria ufficiale: mi sono molto divertito e anche la discussione alla fine è stata divertente e stimolante, anche se temo che come al solito il prof. S. C. non abbia resistito alla tentazione di fare un po’ lo scemo. Tanto per dire, raccontando del celebre esperimento di Forer:
Naturalmente adesso questi trucchi vi sembrano ovvi, perché siamo ad una conferenza del CICAP ed abbiamo l’occhio critico attivato. Ma dopo il cenone di capodanno, stravaccati sul divano a leggere Astra
Una rapida occhiata alle serie e dignitosissime personalità sedute in prima fila: il Rettore dell’antico Convitto Cutelli, il Decano dell’Orto Botanico di Catania, un Cavaliere dei Reali di Spagna, un Tenente Colonnello dell’Esercito (in uniforme) e un Contrammiraglio della Marina (in borghese) non hanno proprio l’aria di stravaccarsi da nessuna parte, meno che mai a leggere Astra.
…OK, magari non lo fate, ma immaginate di farlo.
Insomma, ci siamo divertiti. Se abitate in Sicilia, e volete collaborare con il CICAP o siete anche solo interessati alle future iniziative, visitate il loro forum.

Grazie a Fabio, Daniele e Daniele: a presto!

mercoledì 4 marzo 2009

Biodiversità (a spasso per Catania, II)

Stamattina per arrivare al centro congressi dall'albergo ho attraversato l'antico mercato del pesce di Catania.

E poi dicono la biodiversità. Il prof. Sentimento Cuorcontento fa sua la classificazione di Ned Land, il fiociniere di Ventimila leghe sotto i mari, che divertiva il prof. Arronax (un collega) e scandalizzava il di lui domestico Consiglio (un tassonomista compulsivo). Gli animali marini si dividono in due categorie: quelli che si mangiano, più di quanti generalmente si immagini, e quelli che non si mangiano. Ulteriori più fini suddivisioni sono solo questione di ritentività anale (per i secondi) o di tecnica culinaria (per i primi).

Stasera cercherò una trattoria che mi proponga un po' di biodiversità fritta come Dio comanda.

martedì 3 marzo 2009

Deonomastica (a spasso per Catania, I)

Ascoltata qualche presentazione, guardato qualche poster e salutato qualche amico la sessione di oggi è finita e il prof. Sentimento Cuorcontento, in attesa che aprissero le trattorie, ha fatto quattro passi per Catania. Passeggiando per via Etnea ha occhieggiato nella vetrina della piccola libreria Bonaccorso un libro che, complice il prezzo abbordabile, si è comprato. Adesso, tutto ripieno di spaghetti al nero di seppia, segue l’esempio di Bea e soci e divaga.
Antonio Giardullo, L’avventura delle parole. Dal nome proprio al nome comune. Milano: Vallardi (2008)
Il prof. S.C. si è occasionalmente occupato, come forse saprete, di astrologia. Dal vocabolario astrologico (o, attraverso di esso, dalla mitologia classica) derivano molti termini: una parata marziale, una persona di carattere gioviale o di temperamento mercuriale, l’attore Saturnino Manfredi, eccetera.
Antonio Giardullo, funzionario della Biblioteca Nazionale di Firenze e docente di Conservazione dei Beni Librari all’Università di Bologna, ha una passione: la deonomastica, ossia (scopro stasera) la disciplina che individua e cataloga i vocaboli derivanti da un nome proprio, come appunto marziale o gioviale. Che flora e fauna le avesse inventate Linneo magari lo sapevate (io no), ma vi suggerisco, se comprate il libro, le origini di lobbia (il cappello), i vari personaggi del ciclo di Orlando (Gradasso, Rodomonte, Sacripante e, inaspettatamente, Zerbino), carampana, moka e derrick, che non è l’ispettore ma il traliccio che sta sopra il pozzo di petrolio.

Adesso indosso il cardigan (James Thomas Brudenell, settimo conte di Cardigan, 1797-1868) con le maniche a raglan (James Henry Somerset, primo lord Raglan, 1788-1855) e, siccome fa freddo, metto anche il montgomery (Bernard Law Montgomery, 1887-1976). Mangio un sandwich (John Montagu, quarto conte di Sandwich, 1718-1792) magari ricoperto di besciamella (Louis de Béchamel, marchese di Nointel, 1630-1703); poi prendo il pullman (George Mortimer Pullman, 1831-1897) per tornare in albergo, sperando che non si guasti il motore diesel (ing. Rudolf Diesel, 1858-1913). Per prima cosa mi rilasso nella jacuzzi (i sette fratelli friulani Jacuzzi che fondarono la ditta nel 1910 a Berkeley, California: Valeriano, Gelindo, Candido, Giocondo e i più fortunati Franco, Giovanni e Rachele). Uscito dalla vasca prendo due appunti con la biro (László Biró, 1899-1985) e poi se riesco alla tele guardo il derby (Edward Smith Stanley, dodicesimo conte di Derby, 1752-1834). Se la tele è guasta la riparo con la chiave inventata da Egidio Brugola (1901-1959) di Lissone (MI) e scaccio le zanzare con il preparato del dott. Giovanni Battista Zampironi, di Mestre (VE).

Adesso vado a letto (Filiberto Amedeo Letto, conte di Baldacchino, 1736-1799). OK, questa me la sono inventata: ma, giuro, è l’unica.

Appuntamento a Catania

Riecco il prof. Sentimento Cuorcontento in viaggio, questa volta diretto a Catania per un congresso.

Approfittando del viaggio, sarò ospite del neonato CICAP-Sicilia per una conferenza pubblica al Convitto Nazionale M. Cutelli. Per cui, se abitate a Catania e dintorni, e non vedete l'ora di ascoltare dal vivo le pontificazioni del prof. S.C., appuntamento a giovedì alle sette.

domenica 1 marzo 2009

Un telescopio da 15$

Abbiamo già detto e stradetto che il 2009 è l'Anno di Darwin e l'Anno Internazionale dell'Astronomia. Non sempre si è così fortunati: il 2008 era l'Anno Internazionale della Patata (non fate gli spiritosi). Abbiamo già parlato fin troppo di Darwin: pur nella sua profonda e poliedrica cultura, il prof. Sentimento Cuorcontento non è un biologo, e se esagera rischia di dire vaccate. Quindi, sotto con l'astronomia.

Cosa fa un astronomo? Guarda il cielo! E come lo guarda? Col telescopio! E qui cominciano i problemi, perchè i telescopi belli costano un occhio della testa. È vero che uno vuole far vedere a un bambino gli anelli di Saturno, le lune di Giove, o le fasi di Venere gli basta un telescopietto (guardate che aggeggi usava Galileo) ma anche un telescopio piccolo costa caro. Di quelli giocattolo non ne parliamo: diciamo che se ne avesse usato uno James Stewart, La finestra sul cortile sarebbe durato cinque minuti, o avrebbe parlato d'altro.

L' American Astronomical Society ha allora deciso di fare qualcosa: un telescopio senza fronzoli ma di qualità, robusto e facile da usare, che costi pochissimo, alla portata delle tasche anche dei meno fortunati. Ha raccattato un sacco di prestigiosi sponsor (mica pizza e fichi: l'UNESCO, l'International Astronomical Union, la National Science Foundation, la rivista Sky and Telescope, e altri ancora), ha fondato una piccola società commerciale ed è nato il Progetto Galileoscope.
The Galileoscope comes as a kit with simple instructions for no-tools assembly in 5 minutes or less. Its achromatic optics include a 50-mm-diameter objective lens of focal length 500 mm, an eyepiece of focal length 20 mm (magnification 25x), and a 2x Barlow lens (yielding 50x when used with the supplied eyepiece). The Galileoscope accepts almost any optical accessory that has a standard 1¼-inch (31¾-mm) barrel, and it attaches to virtually every tripod made or distributed anywhere in the world.
Qui sotto, un tizio smonta e rimonta il coso al congresso annuale della American Association for the Advancement of Science.


E il bello è che costa 15$. Avete letto bene: meno di dodici euro al cambio di oggi. È vero che ci sono anche le spese postali (quasi altrettanto, per spedirlo fin qui in Europa) e che dovete trovarvi un cavalletto, ma è un'idea formidabile. Se avete un figlio, un nipotino, un piccolo amico da iniziare all'astronomia è il regalo giusto, e se vi sentite filantropi sulla pagina web del progetto potete anche finanziare l'acquisto di Galileoscopi da regalare: ci penserà Astronomi Senza Frontiere (esiste davvero! Se ne scopre una tutti i giorni...) a distribuirli a scuole o programmi di alfabetizzazione scientifica in giro per il mondo.

I Galileoscopi sono in vendita da una decina di giorni e cominceranno ad essere distribuiti ai primi di aprile: il prof. Sentimento Cuorcontento ne ha già ordinato uno con la trasparente scusa di regalarlo a Cuorcontento Jr.: appena arriva vi racconto com'è.