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martedì 3 marzo 2009

Deonomastica (a spasso per Catania, I)

Ascoltata qualche presentazione, guardato qualche poster e salutato qualche amico la sessione di oggi è finita e il prof. Sentimento Cuorcontento, in attesa che aprissero le trattorie, ha fatto quattro passi per Catania. Passeggiando per via Etnea ha occhieggiato nella vetrina della piccola libreria Bonaccorso un libro che, complice il prezzo abbordabile, si è comprato. Adesso, tutto ripieno di spaghetti al nero di seppia, segue l’esempio di Bea e soci e divaga.
Antonio Giardullo, L’avventura delle parole. Dal nome proprio al nome comune. Milano: Vallardi (2008)
Il prof. S.C. si è occasionalmente occupato, come forse saprete, di astrologia. Dal vocabolario astrologico (o, attraverso di esso, dalla mitologia classica) derivano molti termini: una parata marziale, una persona di carattere gioviale o di temperamento mercuriale, l’attore Saturnino Manfredi, eccetera.
Antonio Giardullo, funzionario della Biblioteca Nazionale di Firenze e docente di Conservazione dei Beni Librari all’Università di Bologna, ha una passione: la deonomastica, ossia (scopro stasera) la disciplina che individua e cataloga i vocaboli derivanti da un nome proprio, come appunto marziale o gioviale. Che flora e fauna le avesse inventate Linneo magari lo sapevate (io no), ma vi suggerisco, se comprate il libro, le origini di lobbia (il cappello), i vari personaggi del ciclo di Orlando (Gradasso, Rodomonte, Sacripante e, inaspettatamente, Zerbino), carampana, moka e derrick, che non è l’ispettore ma il traliccio che sta sopra il pozzo di petrolio.

Adesso indosso il cardigan (James Thomas Brudenell, settimo conte di Cardigan, 1797-1868) con le maniche a raglan (James Henry Somerset, primo lord Raglan, 1788-1855) e, siccome fa freddo, metto anche il montgomery (Bernard Law Montgomery, 1887-1976). Mangio un sandwich (John Montagu, quarto conte di Sandwich, 1718-1792) magari ricoperto di besciamella (Louis de Béchamel, marchese di Nointel, 1630-1703); poi prendo il pullman (George Mortimer Pullman, 1831-1897) per tornare in albergo, sperando che non si guasti il motore diesel (ing. Rudolf Diesel, 1858-1913). Per prima cosa mi rilasso nella jacuzzi (i sette fratelli friulani Jacuzzi che fondarono la ditta nel 1910 a Berkeley, California: Valeriano, Gelindo, Candido, Giocondo e i più fortunati Franco, Giovanni e Rachele). Uscito dalla vasca prendo due appunti con la biro (László Biró, 1899-1985) e poi se riesco alla tele guardo il derby (Edward Smith Stanley, dodicesimo conte di Derby, 1752-1834). Se la tele è guasta la riparo con la chiave inventata da Egidio Brugola (1901-1959) di Lissone (MI) e scaccio le zanzare con il preparato del dott. Giovanni Battista Zampironi, di Mestre (VE).

Adesso vado a letto (Filiberto Amedeo Letto, conte di Baldacchino, 1736-1799). OK, questa me la sono inventata: ma, giuro, è l’unica.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

"questa me la sono inventata"
ma è la più bella ;-)

Stefano Bagnasco ha detto...

E, dato verità è bellezza e bellezza è verità, anche questa è vera.

Grazie juhan!

Stefano Bagnasco ha detto...

(Mi è scappato un "che")

Anonimo ha detto...

Mi stavo chiedendo se la biro era una Bic (barone Marcel Bich (Torino, 1914 – Parigi, 1994)

Mi pare una sorprendente mancanza per un piemontese :-D

Una targa commemorativa si trova in Corso Re Umberto, al civico 60, a Torino, e reca la scritta "Semplificò la quotidianità della scrittura".

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