Il comodino del prof. Sentimento Cuorcontento trabocca dei libri più improbabili. Quello che sto leggendo adesso non è male: Piero Janni, già ordinario di Letteratura Greca all'Università di Macerata, si propone di smontare "luoghi comuni, leggende, errori sui Greci e sui Romani". E si propone di farlo, come scrive nell'introduzione, in un modo accessibile a tutti:
Un'avvertenza è necessaria. Questo libro si rivolge al lettore non specialista e si sforza di usare un linguaggio intelligibile, contro l'uso di molti odierni autori sull'Antichità (e fossero solo loro!) di scegliere, fra due modi possibili per dire la stessa cosa, sempre il più complicato o almeno il più lontano dalla lingua comune, dall'uso italiano quale si è formato nella sua stori e quale ha servito benissimo a secoli di prosa scientifica, dalla fisica e biologia del Galileo e dei galileiani alla filologia di Giorgio Pasquali e Concetto Marchesi.
Non cominciamo benissimo, vero? Non tentate di leggere senza prendere fiato più o meno arrivati a "complicato". Come si poteva temere, il lodevole proposito viene meno già a pag. 80, dove gli scappa
L'Atlantide si affaccia anche nell'opera del mistagogo e ierofante dell'ultradestra esoterica italiana e non solo italiana, Julius Evola, anche per il quale pare che si debba usare ora la curiosa immagine dello "sdoganamento".
Non vorrei darvi l'impressione sbagliata: il libro è interessante e, alla fine, il linguaggio forbito e un po' all'antica di Janni è piacevole (o almeno, è un piacevole contrasto dopo
certe letture). Ho già imparato che Eolo, signore dei venti, non era in realtà un dio, mentre al contrario era una dea la "maga" Circe. Insomma, consigliabile.
P. Janni. Miti e falsi miti. Luoghi comuni, leggende, errori sui Greci e sui Romani. Bari: Dedalo (2004).
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