Non che il libro sia brutto o inutile: hanno ragione quelli che dicono che la scienza va in qualche modo raccontata anche a chi proprio non ne vuole sapere. Per cui, dopo La fisica di Star Trek, La scienza di X-Files, La fisica dei supereroi, La fisica dell’immortalità (e chissà quanti altri mi sfuggono) ecco fresco di stampa La fisica del tacco 12. Monica Marelli, che si era già resa responsabile della Fisica del bau e della Fisica del miao (giuro) spiega, come recita il sottotitolo, «perché la scienza è un gioco da ragazze». E forse questo avrebbe dovuto darmi un indizio...
Monica Marelli, La fisica del tacco 12. Il libro che spiega perché la scienza è un gioco da ragazze. Milano: Rizzoli (2009)Per il bene della Scienza ho fatto un tentativo, affrontando spavaldamente capitoli che iniziavano così:
Pia adora le camicie di raso nere, bianche oppure color champagne, indossate rigorosamente sotto un golfino nero a VOra, il prof. S.C. usa camicie per lo più a quadretti rigorosamente non di raso, non va dal parrucchiere ma dal barbiere, le sue uniche esperienze di trucco sono legate, duole confessarlo, alle sporadiche esperienze televisive e, pur possedendo numerose scarpe, non pensa di avere una vera e propria passione. Bisognerà quindi scusarlo se proprio non ce l'ha fatta a leggere tutto con la dovuta attenzione. Qualcosa sì, giusto per poter trovare da ridire: qua e là si trova un po’ di linguaggio impreciso. Per esempio, i lettori più tecnicamente inclinati fremeranno nel leggere frasi come «[la CPU] a causa dello scorrere delle correnti elettriche o di un malfunzionamento della ventola di raffreddamento può raggiungere la temperatura critica di oltre 90°, con il rischio di fondere la memoria».
Non voglio annoiarvi raccontandovi quello che anche voi conoscete benissimo: la passione per le scarpe.
Pomeriggio al bar con Annalisa, Antonella e Pia.
Abbronzatura a tutti i costi o trucco perfetto?
Andare dal parrucchiere è come fare shopping: si acquista sempre un nuovo look.
A questo punto mi sono imbattuto nel capitolo in cui si spiega il principio di Archimede suggerendo di pesare le tette, che l'autrice e le sue amiche chiamano «le gemelle», illustrato dal disegno qui sotto. Non ce l’ho fatta e ho piantato lì.
La prima volta che la incrocio passo il libro alla divagatrice, che magari è più portata e riesce a dirne qualcosa di sensato: nel frattempo, se è il vostro genere, leggete che male non fa.
Nota: questo post ha suscitato un po' di dibattito. Suggerisco caldamente di leggere anche i commenti.
10 commenti:
Secondo me è tutta invidia. Mancanza di gemelle. E uno potrebbe anche cercare il bosone di Higgs, no lasciamo perdere.
Piuttosto "sto leggendo" è pubblicità o lo gestisci tu? Perché oggi c'è Terry Pratchett, uno dei miei autori preferiti, e la fisica come la descrive lui è davvero affascinante, per uno scettico.
Ciao Juhan,
sia "Sto leggendo" che "Sull'iPod" sono gestiti direttamente dal prof. S.C., da molti anni fan di Pratchett (forse ti era sfuggito "Unseen Academicals", che è stato lì poco prima di "Nation"...)
S.
Io l'ho letto, mi sono divertito un casino, l' ho anche regalato a una mia cara amica. Direi che l'ironia non è proprio il tuo forte...
Ironia? Io mi sono divertito a scrivere 'sta scemenza, siamo pari ;-)
Caro Cuorcontento, sono Pia, uno dei personaggi della Fisica del tacco 12. Quella con le gemelle e i golfini, per intenderci. Sono anche una giornalista e, avendo per mestiere a lungo recensito libri, so perfettamente quanto è facile stroncarne uno citando una riga qua e una riga là. Vecchio trucco. Ti risparmia anche la fatica di doverlo leggere per intero, o di dover accettare l'esistenza di di simpatiche scrittrici scienziate (ebbene sì! Con le tette! Ma anche con il cervello!). A parte il paragone improprio tra Tipler e gli altri autori menzionati, e il fatto che forse tu non sei un amante della divulgazione, una piccola precisazione è di dovere. La Fisica del Miao e La Fisica del Bau sono due libri deliziosi che si rivolgono a bambini e ragazzi, applauditissimi a tutti i Festival della Scienza, apprezzati da scienziati come Margherita Hack (che non è proprio di bocca buona) e anche premiati. Questa volta la tua dichiarata "tendenza a pontificare" ha mancato il bersaglio, mi sa. Però tu continua a comprarli, i libri per noi ragazze, non desistere. Chissà mai che ci prenda gusto :-)
Ciao Pia, benvenuta!
Ho paura che ci sia un malinteso: questa non era una stroncatura. Anzi, non era neanche una recensione: era un modo un po' scemo in un blog un po' scemo per segnalare un libro di divulgazione indirizzato ad un pubblico ben diverso dal supponente prof. S.C.
Mi accusi di aver preso delle scorciatoie per scrivere la recensione. Vogliamo dirla tutta? Ebbene sì, ho mentito. Il libro l'ho letto da cima a fondo, compresi gli ultimi capitoli dopo la figura in questione. E, devo dire, mi sono pure divertito. Ma un rompiballe pieno di sé come il prof. S.C. non poteva certo sopportare un libro con la copertina rosa.
Ora, è ovviamente colpa mia se presa fuori del contesto poteva sembrare una seria stroncatura, e gli indizi del contrario non si notano tanto (e dato che sei la seconda che me lo dice direi che è vero): ma ti invito a farti un giro per il blog e leggere un post qua e un post la', vedrai di cosa si pontifica qui.
Poi però torna a trovarmi e a dirmi che ne pensi. Anzi, magari invita anche Monica, se non si è offesa troppo: secondo me si troverebbe bene.
A presto,
S.
Beh, dire che potevi risparmiare i soldi è come stroncarlo, dai!
Lo sta leggendo la mia ragazza e si diverte pure. Ti farò sapere se riesco ad affrontarlo, saluti
Va bene, va bene, faccio ammenda... dirò al prof. S.C. di comportarsi più educatamente.
OK?
S.
Non voglio immischiarmi nella questione della stroncatura, però dopo averlo letto, e divertendosi, mia moglie ha comprato La Fisica del Miao e la Fisica del Bau ai bambini. Risultato: ora tutta la famiglia conosce la fisica più di me, che pure lavoro in campo scientifico!
Chiunque riesca a strappare i miei figli da quegli insulsi programmi televisivi e a inculcare loro alcune nozioni scientifiche, con un linguaggio adatto a loro, ha tutto il mio plauso. I divulgatori scientifici bravi in Italia sono rari: penso che dovremmo incoraggiare i nostri talenti nazionali, per evitare che scappino all'estero come tutti gli altri...
Nelson
Ciao Ste'! La questione delle tette e del principio di Archimede mi ha riguardato professionalmente. Da due anni sono coinvolto in un trial clinico per la valutazione degli esiti estetici in seguito a chirurgia conservativa per tumore alla mammella. Quella di usare una bacinella è stato uno dei metodi valutati per calcolare il volume del seno. L'immagine è bellissima :-)
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