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martedì 18 gennaio 2011

To motivate these lengths that were not gone to

Il prof. Sentimento Cuorcontento ha appena finito di leggere The Atlantis Syndrome, il bel libro di Paul Jordan che sbertuccia gli archeologi improvvisati sempre alla ricerca di Atlantide: non solo quella di Platone, ma in generale l'idea che sia esistita una qualche superciviltà antica, magari di provenienza extraterrestre, di cui sono rimaste solo poche e sparse tracce. Il libro è ben documentato, interessante e divertente, e Jordan è spiritoso, tutto bene. Solo, uno è abituato a leggere in inglese periodi brevi e cristallini, mentre qui (complice forse il fatto che Jordan, secondo le note biografiche su Amazon, vive in Spagna) spunta di tanto in tanto un periodare barocco che, senza le concordanze tra verbo e soggetto a dare una mano, fa fare un po' di fatica al lettore non madrelingua (non che il prof. S.C., fluente in molte lingue, abbia avuto difficoltà: ve lo dico solo come avvertimento).
Mentre leggete, respirate dove ho inserito l'asterisco o rischiate la sincope anossica.
None of these things is an established fact, and all are open to terminally grave doubts. These lengths were not gone to, and there was nothing to go to them for —­ because no knowledge of vital importance to mankind (precession and cyclical catastrophe, not necessarily related, would seem to be the knowedge in question) has been demonstrated to have actually existed in the remote past to motivate these lengths that were not gone to. * In reality, a tissue of mere speculations, often no better than unoccasioned questions, has been concocted in the interests of a psychological disposition to believe in a unique original inspiration of mankind, a hidden transmission of wisdom and knowledge through a secret priesthood, a system of cosmically ordained catastrophes, a gloomy vision of glacial or cometary or gravitational disaster soon to revisit us (just around the corner in fact), a promise of meaning to life and renewal beyond death.
Intendiamoci, il libro è bello e consigliato. Però scordatevi di leggerlo a letto dopo aver mangiato la trippa, ecco. 
Paul Jordan, The Atlantis Syndrome. Phoenix Mill: Sutton (2001)

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