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venerdì 5 febbraio 2010

Giacobbo e la fine del mondo - V

Subito dopo le vacanze di Natale, il prof. Sentimento Cuorcontento sperava di usare la trasparente scusa di essersi dimenticato il tomo di Giacobbo e non aver potuto proseguire la lettura durante il suo ritiro nelle Alpi. Poi è passato ancora un mese, e la scusa ha perso molto della sua efficacia; quindi, anche per rappresaglia, ho ripreso in mano 2012: la fine del mondo?

Siamo arrivati al secondo capitolo, intitolato La profezia dei teschi di cristallo. Naturalmente intende il ‟Teschio del Destino” di Mitchell-Hedges, un teschio sempre di quarzo custodito alla Smithsonian Institution a Washington, un altro teschio al Musée du quai Branly a Parigi e un po' di altri vari, fino ad arrivare al magico numero di 13: come i baktun del calendario Maya. In realtà nel mito fino a poco tempo fa i teschi erano dodici, poi qualcuno ci ha pensato, ha cercato in giro per musei e collezionisti un altro teschio qualunque et voilà una altro indizio della profezia. Ora, con tutta verosimiglianza la profezia dei tredici teschi è inventata di sana pianta, così come i teschi più importanti sono tutto meno che Maya.

È una storia interessante da raccontare, e lo faremo, ma per stasera cercheremo di fortificarci per affrontare la profezia:
Quando i tredici teschi di cristallo saranno ritrovati e riuniti, inizierà un nuovo ciclo per il genere umano, un ciclo di grande conoscenza ed elevazione.
Si avverte la necessità di un coadiuvante.

Ci viene in aiuto Elwood Blues (al secolo Dan Aykroyd) che si è inventato nientepopodimenochè la Crystal Head Vodka. Disgraziatamente non è ancora in vendita in Europa, ma se avete degli agganci negli Stati Uniti provate a organizzarvi. Pare che il fatto che sia filtrata attraverso uno strato di cristalli di quarzo particolari (chiamati diamanti di Herkimer) le dia un retrogusto tutto particolare: fatevi un giro sulla pagina web, ne vale la pena.

Grazie a Mariano per la segnalazione, e salute!

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