Andrea Bernagozzi, Davide Cenadelli, Seconda stella a destra. Guida turistica al Sistema Solare. Milano: Sironi (12009)Con un tono deliziosamente vintage nerd che ricorda i primissimi secoli del III millennio, la guida ci accompagna prima tra i pianeti interni per avventurarsi poi nel più variegato sistema esterno, con le decine di satelliti dei giganti gassosi da visitare. Per mettere la guida alla prova, il prof. Sentimento Cuorcontento MMCMXXVII (duemilanovecentoventottesimo clone di un celebre scienziato e gastronomo del XXI secolo) ha provato per noi la trattoria da Bepi il Colombo, su Mercurio, che Seconda Stella suggerisce a pag. 35.
La trattoria stupisce, prima ancora di vedere il menu, per l’arredamento che ricorda il look delle sonde usate nelle famose esplorazioni di Mercurio intorno al 2019. Il servizio è attento e cortese, anche se l’usanza tradizionale di far ruotare i vassoi e le zuppiere legati a lunghi “guinzagli” di cavo monomolecolare può sconcertare sulle prime; ma veniamo alla cena. Il menu degustazione che abbiamo provato, a 350 astrocrediti bevande escluse, non è a buon mercato ma vale sicuramente la spesa.
La cena inizia con una sfilata di piccoli antipasti, per lo più crudità di pesce condite con i celebri sali di sodio e potassio, che da sole giustificherebbero la fama di Bepi. Altrettanto soddisfacenti i tagliolini gratinati al Gran Sole di Mercurio, che lasciano lo spazio alla portata principale: il celebre e grandioso pesce volante alla fionda gravitazionale, specialità del locale. Unico neo, lascia qualche dubbio il salmone alla Douglas Adams servito come alternativa (in effetti, a detta di Seconda Stella è la specialità di un altro ristorante).
Insomma, vale il viaggio, o almeno una deviazione se siete in giro per il Sistema Solare interno.Voto: 17/20 (provato il 3/9/12009)
Bene, sapete tutti che al prof. Sentimento Cuorcontento non piace vantarsi dei propri amici altolocati, ma in questo caso dovrò fare un’eccezione. Lavorando all’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta, a milleseicento metri di quota, uno degli autori si qualifica senz’altro come “altolocato”, e devo fargli una domanda. Andrea, ho il sospetto che la Fonduta di acciughe con fontina liquefatta per irraggiamento solare diretto dello chef Jammo Saint-Pierre sia nata da un’esperienza reale (e, a giudicare dagli ingredienti, traumatica). Sbaglio?
5 commenti:
Be', anche la magna cauda infrarossa, servita a 3200 metri di quota e che fece fuggire frotte di vampiri dal telescopio TIRGO, non era male.
IL salmone a me riempie di dubbi....
Anch'io ho un dubbio sul salmone ma chiederò a Marwin. Piuttosto le aragoste di cui mi parla sempre Zaphod sono davvero così speciali?
Gianni, avete fatto la bagna cauda in Svizzera? Pensavo fosse vietato...
Gentile Prof. Sentimento Cuorcontento,
chiedo scusa con il ritardo con cui rispondo. Quando ha scritto questo post il sottoscritto si trovava a Barcellona per un congresso, esattamente come lei ora.
Poi altri affari da sbrigare, insomma arrivo solo adesso. Meno male che l'internet è paziente -- si noti, l'internet con l'articolo: decisamente vintage nerd.
Tantissime grazie per l'attenzione al volumetto di Davide e me. Contento che la trattoria mercuriana sia stata apprezzata.
La fonduta liquefatta è ispirata a un'esperienza valdostana di vita vissuta? Chissà... La invito a venire a verificare di persona le abitudini gastronomiche di chi vive a 1675 m nell'altolocato Osservatorio!
Ancora grazie e la farò avere il dovuto per la spudorata pubblicità sul suo conto nella banca della Cayman, al solito.
Saluti, Andrea
Caro Andrea,
grazie per l'accredito, è arrivato regolarmente insieme a quello della CIA. Confido che si sia notato il botto di vendite dopo la pubblicazione del mio post.
Non mancherò di passare a verificare la reale esistenza della fonduta liquefatta.
Ciao, a presto,
prof. S. C.
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