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lunedì 31 gennaio 2011

Il ritorno della fusione fredda

Si è fatto un gran parlare in questo giorni della dimostrazione di un reattore che produce energia per fusione nucleare a temperatura ambiente, la famosa fusione fredda di cui si parla dalla fine degli anni Ottanta e mai dimostrata davvero.

Il prof. S.C. ha fatto una chiacchierata con Paolo Capiluppi che era presente all'evento, si è letto un po' di documentazione e ne ha parlato su Queryonline: lo trovate qui.

sabato 29 gennaio 2011

Buona domanda

Le popolazioni primordiali vivevano in condizioni di assoluta precarietà, per la ricerca del cibo, per la sicurezza personale, per la difesa comune, per il raccolto dei campi... Esse non possedevano notizie o certezze che permettessero la progettazione o la previsione degli accadimenti importanti per la loro vita. Gli astri, il loro movimento e i fenomeni celesti hanno rappresentato la certezza prevedibile, la sensazione di rappresentare un tutt'uno con l'universo. Credere negli astri e affidare a loro il proprio destino comporta una conseguenza pericolosa: il fatalismo e l'incapacità di poter cambiare il cammino degli eventi. L'astrologia ha potuto quindi rallentare il cammino dell'evoluzione dell'uomo?
Buona domanda, eh?
La risposta a questa e altre nell'intervista di Lidia Santoro al prof. Sentimento Cuorcontento, online da ieri sulla webzine delle Edizioni Hevelius di Benevento.

venerdì 28 gennaio 2011

Saluti da Salerno

Il prof. Sentimento Cuorcontento ieri era a Salerno, a fare una conferenza per il Progetto Lauree Scientifiche della locale Facoltà di Scienze.

Devo ringraziare moltissimo Ileana Rabuffo, del Dipartimento di Fisica, per l'invito e l'ospitalità, ma in particolare per avermi fatto scoprire la Pizza con Cornicione Ripieno di Ricotta e Salame. Se verrà  trovarmi a Torino, dovremo replicare con un Bollito Misto con Fontana di Bagna Cauda, o qualcosa del genere.

martedì 18 gennaio 2011

To motivate these lengths that were not gone to

Il prof. Sentimento Cuorcontento ha appena finito di leggere The Atlantis Syndrome, il bel libro di Paul Jordan che sbertuccia gli archeologi improvvisati sempre alla ricerca di Atlantide: non solo quella di Platone, ma in generale l'idea che sia esistita una qualche superciviltà antica, magari di provenienza extraterrestre, di cui sono rimaste solo poche e sparse tracce. Il libro è ben documentato, interessante e divertente, e Jordan è spiritoso, tutto bene. Solo, uno è abituato a leggere in inglese periodi brevi e cristallini, mentre qui (complice forse il fatto che Jordan, secondo le note biografiche su Amazon, vive in Spagna) spunta di tanto in tanto un periodare barocco che, senza le concordanze tra verbo e soggetto a dare una mano, fa fare un po' di fatica al lettore non madrelingua (non che il prof. S.C., fluente in molte lingue, abbia avuto difficoltà: ve lo dico solo come avvertimento).
Mentre leggete, respirate dove ho inserito l'asterisco o rischiate la sincope anossica.
None of these things is an established fact, and all are open to terminally grave doubts. These lengths were not gone to, and there was nothing to go to them for —­ because no knowledge of vital importance to mankind (precession and cyclical catastrophe, not necessarily related, would seem to be the knowedge in question) has been demonstrated to have actually existed in the remote past to motivate these lengths that were not gone to. * In reality, a tissue of mere speculations, often no better than unoccasioned questions, has been concocted in the interests of a psychological disposition to believe in a unique original inspiration of mankind, a hidden transmission of wisdom and knowledge through a secret priesthood, a system of cosmically ordained catastrophes, a gloomy vision of glacial or cometary or gravitational disaster soon to revisit us (just around the corner in fact), a promise of meaning to life and renewal beyond death.
Intendiamoci, il libro è bello e consigliato. Però scordatevi di leggerlo a letto dopo aver mangiato la trippa, ecco. 
Paul Jordan, The Atlantis Syndrome. Phoenix Mill: Sutton (2001)

sabato 15 gennaio 2011

L'autunno dell'astrologia

Mi è finalmente arrivato il nuovo libro di Andrea Albini L'autunno dell'astrologia. È un seguito ideale di Oroscopi e Cannocchiali, il libro sul conflittuale rapporto tra Galileo e l'astrologia che il prof. Sentimento Cuorcontento ha recensito a suo tempo. Ho promesso di recensire anche questo per Query, ma prima devo leggerlo.

A proposito di astrologia, intanto, a sentire il Corriere della Sera, nientepopodimeno, gli scienziati hanno scoperto un nuovo fenomeno che spariglia le carte a tutti gli astrologi: nientepopodimenochè la precessione degli equinozi. Lo so , sono due «nientepopodimeno» in due righe, ma mi predonerete il piccolo eccesso. Ipparco (e, magari, qualche astronomo più antico di cui si è persa la memoria) si sbellicano dalle risate. Non sto a raccontarvi tutto, sta seguendo la storia Little Skeptic.
Andrea Albini, L'autunno dell'astrologia. Il declino scientifico del discorso sulle stelle da Copernico ai giorni nostri Roma: Odradek (2010)